La cura dei denti

I carnivori domestici nascono senza denti; ma entro 30 giorni spuntano tutti i denti da latte ( decidui) che sono uguali a quelli definitivi, tranne per il fatto che sono più piccoli e appuntiti. Intorno ai 4 mesi cadono i primi denti da latte ( gli incisivi) e inizia l’eruzione dei permanenti. I primi a nascere sono gli incisivi tra i 4 e i 5 mesi, poi i canini tra i 5 e i 6 mesi insieme ai premolari e ai molari. A 7 mesi il carnivoro ha tutti i denti permanenti e, per quanto riguarda il gatto, il numero definitivo è di 30 denti, mentre il cane ne possiede ben 42.

In natura il cane e il gatto catturano le loro prede, le azzannano e le lacerano con i denti canini e con gli incisivi, masticano anche la pelle ,le penne ,le ossa con i molari e questo contribuisce a mantenere i denti forti e sani. In casa nostra il mangiare è decisamente più raffinato, la vita media degli animali è notevolmente cresciuta e quindi dobbiamo gestire un invecchiamento della bocca.

A differenza dell’uomo i nostri amici hanno uno smalto molto spesso, quindi sono scarsamente soggetti a problemi di carie, ma hanno una serie di patologie boccali legate alla formazione di placca batterica che porta ad accumulo di tartaro, che porta alla proliferazione di flora batterica patogena e quindi infiammazioni gengivali, retrazioni gengivali, parodontopatie.

Profilassi ed igene orale

L’esame clinico della bocca dovrebbe far parte della cura di ogni animale domestico. Sia nell’uomo che nell’animale le infezioni alla bocca producono alitosi, infiammazione e dolore, in seguito all’azione delle tossine batteriche.

Se è vero che i cani e i gatti soffrono relativamente poco di carie dentali, i traumi e le parodontopatie possono causare loro notevoli problemi.

Le alterazioni periodontali possono anche diventare critiche per quei pazienti in cui rimangono nascoste per lungo tempo. Ciò perché i batteri che si sviluppano nel cavo orale possono spostarsi verso parti dell’organismo dove presentano patogenicità superiore. Ad esempio gli streptococchi, batteri di frequente localizzazione orale, possono portarsi a livello di cuore, reni o articolazioni.

L’obiettivo primario dell’igiene orale è la rimozione della placca batterica dalla superficie dentale e dal solco gengivale prima che questa produca il tartaro, processo che si verifica in una settimana circa. L’ideale è la pulizia fatta ogni giorno con lo spazzolino, e questo è possibile quasi sempre se si abitua il soggetto fin da piccolo ad essere manipolato sulla bocca.

Inizialmente è bene usare solo le dita magari con uno straccio o dito gommato senza forzare le cose, facendo tutto come gioco, cominciando dagli incisivi fino ai molari. L’utilizzo di cibi secchi, di materiali a base di gomma, nylon, pellame, possono aiutare ad asportare parte della placca dai denti e a stimolare le gengive.

La Pulizia dei Denti – Detartrasi

Quando il tartaro si è già formato occorre rimuoverlo con una semplice operazione di detartrasi. Oggi siamo in grado di utilizzare le apparecchiature ad ultrasuoni uguali a quelle che usano i dentisti; l’unica differenza è che noi dobbiamo sedare il soggetto con un tranquillante, ma possiamo comunque risvegliarlo con un antidoto immediatamente dopo (Per questo piccolo intervento è necessario fissare un appuntamento).