I parassiti dei nostri animali

Poiché l’inverno dalle nostre parti non è più rigidissimo, i parassiti esterni sono in costante aumento ed è per questo che occorre fare più attenzione anche alle malattie che questi trasmettono.

Le zecche

Le zecche sono artropodi (acari appartenenti alla classe degli Arachnidi), parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro. Il loro ciclo vitale si sviluppa in tre fasi successive (larva-ninfa-adulto) che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi. Non sono molto selettive nella scelta dell’organismo da parassitare, ma possono scegliere diverse specie animali dai cani ai cervi, agli scoiattoli fino all’uomo.

In Italia sono presenti due famiglie di zecche: quella delle Ixodidae (zecche dure) e quella delle Argasidae (zecche molli). Le zecche dure hanno un caratteristico scudo dorsale chitinoso e in Italia comprendono 6 generi: Ixodes, Boophilus, Hyalomna, Rhipicephalus, Dermacentor, Haemaphysalis.

Le zecche molli, sprovviste di scudo dorsale, sono presenti con due generi: Argas e Ornithodorus. L’habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con microclima preferibilmente fresco e umido, ma le zecche possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada.

La loro presenza dipende, infatti, essenzialmente dalla presenza sul territorio di ospiti da parassitare, per questo luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli sono tra i loro habitat preferiti. Con l’inizio della bella stagione le zecche abbandonano, lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare.

Nei mesi primaverili ed estivi, che vanno da aprile a ottobre, è quindi più frequente cadere vittima del cosiddetto ‘morso da zecca’. Il morso della zecca non è di per sé pericoloso per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori.

Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appostano all’estremità delle piante aspettando il passaggio di un animale o di un uomo. Grazie all’anidride carbonica emessa e al calore dell’organismo, questi acari avvertono la presenza di un eventuale ospite e vi si insediano conficcando il loro rostro (apparato boccale) nella cute e cominciando a succhiarne il sangue. Le malattie trasmesse da zecche più requenti nel nostro Paese sono: rickettsiosi, borreliosi di Lyme, febbre ricorrente da zecche, tularemia, meningoencefalite da zecche, ehrlichiosi.

Prevenzione

Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche, o perlomeno per individuarle rapidamente, prima che possano trasmettere una malattia. Coloro che si apprestano a recarsi in aree a rischio dovrebbero: vestirsi opportunamente, con abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche, coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello evitare di toccare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta terminata l’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi trattare gli animali domestici (cani) con sostanze acaro repellenti prima dell’escursione spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni.

Rimozione della zecca

la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte angolate il più possibile vicino alla superficie della pelle e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato. Dopo l’estrazione della zecca sono indicate la disinfezione della zona (evitando i disinfettanti che colorano la cute) e l’applicazione di antibiotici per uso topico evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate spesso il rostro rimane all’interno della cute, in questo caso deve essere estratto con un ago sterile distruggere la zecca bruciandola.

Filaria

Sempre nel periodo estivo si deve effettuare la prevenzione verso un’altra malattia molto pericolosa e molto diffusa nella pianura padana : la filariosi. La Dirofilaria immitis è un parassita ( un verme lungo e tondo) che viene trasmesso dalle zanzare presenti durante la stagione calda nelle nostre zone (Pianura padana). Per evitare che il nostro animale si ammali, è necessario: effettuare un test per verificare che non sia già presente la filaria; praticare la profilassi indicata da aprile a ottobre; controllare periodicamente con il test che le cose procedano bene. La zanzara punge l’ospite (cane, gatto e furetto) e trasmette delle piccole larve che impiegano 6-7 mesi per diventare adulte e che vanno ad annidarsi nel cuore. Nella fase iniziale il cuore del soggetto infestato reagisce compensando ed il soggetto non mostra, a prima vista, nessun segno di malattia. Quando il cuore comincia a fare fatica insorge una grave insufficienza cardiaca che si manifesta con: affaticamento, tosse e difficoltà respiratorie che peggiorano progressivamente.

La leishmaniosi

Nel sud d’Italia, soprattutto sulla costa tirrenica è diffusa un’altra malattia trasmessa dalle zanzare: la Leishmaniosi. Le Leishmanie sono protozoi, che vengono trasmessi al cane, ma anche all’uomo da zanzare, quindi vengono catturati dal sistema di difesa dell’organismo e in alcuni casi sopravvivono proprio all’interno di queste cellule dando origine alla malattia. I sintomi nel cane sono numerosi e diversificati a seconda della forma che assume la malattia: varie forme di lesioni cutanee, dimagramento, polidipsia/poliuria, astenia, zoppia, diarrea, epistassi, fotofobia, cecità, vomito, ascite. Per diagnosticare la Leishmaniosi occorre un esame del sangue. Non esiste purtroppo un vaccino e l’unico sistema per prevenire la malattia è quello di evitare che le zanzare pungano, quindi si consigliano quei prodotti repellenti da spruzzare o depositare sulla pelle. La malattia non è diffusa al nord, anche se cominciano ad esserci le prime segnalazioni, in ogni caso molti cani seguono ormai i loro padroni in vacanza e quindi è una malattia da prendere in considerazione in tutta Italia.

I parassiti intestinali

Il Cane e il Gatto possono essere infestati da diversi parassiti intestinali: ascaridi, ancilostomi, tricuridi ( detti vermi tondi) e le tenie (detti vermi piatti). Nei cuccioli e nei gattini queste parassitosi vengono trasmesse generalmente dalla madre. Negli adulti l’infestazione avviene per via oro-fecale o per via percutanea in qualsiasi ambiente a rischio( giardini, allevamenti, pensioni, mostre…). Le Tenie vengono trasmesse anche dalle pulci. Molto importante è il controllo dei parassiti nei cuccioli e nei gattini perché possono determinare un ritardo della crescita, quindi occorre fare sempre l’esame delle feci e una adeguata terapia quando ce n’è bisogno.

Le pulci

Le pulci sono insetti attratti dal calore corporeo e una volta raggiunto l’ospite si insediano e si nutrono del suo sangue. Le punture sono spesso causa di deperimento e anemia, ma i soggetti predisposti possono sviluppare reazioni allergiche dovute alla sensibilizzazione ad alcune componenti della saliva del parassita. In questi casi, poche punture sono sufficienti a scatenare una violenta crisi di prurito che negli animali domestici si manifesta con mordicchiamento, grattamento e leccamento su dorso, inguine ed addome. Eritema, papule (lesioni rilevate simili a punture di zanzara), forfora, escoriazioni ed un progressivo diradamento del mantello completano i sintomi clinici.

Le pulci non vivono solo sull’animale. In realtà gli insetti adulti che restano sull’ospite rappresentano una piccola parte della popolazione globale: possiamo considerare che solo il 5% dell’infestazione riguarda l’animale, e ben il 95% l’ambiente in cui vive: la sua cuccia, ma anche divani, tappeti, moquette, parquet e tutte le altre aree che condivide con il proprietario (macchina, garage, ecc). Per ogni pulce adulta presente sull’animale ci sono decine di forme immature non visibili ad occhio nudo. Anche l’uomo può essere aggredito dalle pulci, se il cane o il gatto sono particolarmente infestati, oppure se si sono allontanati da casa anche temporaneamente; nell’uomo le lesioni dermatologiche si manifestano come puntini rossi in rilievo attorno alle caviglie o in altre sedi del corpo.

Ciclo parassitario delle pulci

Come tutti gli insetti, le pulci per meglio proteggersi e resistere alle condizioni ambientali avverse cambiano aspetto durante lo sviluppo (metamorfosi). Il ciclo delle pulci in condizioni ottimali di temperatura e umidità si compie in poche settimane ma in condizioni avverse, come ad esempio in una casa chiusa o abbandonata, può richiedere anche parecchi mesi.

Lo stadio iniziale è quello di uovo e ogni pulce adulta durante la sua vita ne può deporre sino a 3.000! Le uova presenti sul mantello cadono a terra nelle zone dove gli animali usualmente si sdraiano come tappeti, moquette, coperte, cuscini, divani, poltrone e letti. Le uova si schiudono in 1-10 giorni, liberando le larve, simili a piccoli vermi biancastri visibili ad occhio nudo con una lente di ingrandimento. Le larve sono molto attive e per evitare la luce e il disseccamento si nascondono in profondità in tappeti, moquette, nelle fessure del parquet, dietro i battiscopa, dove vivono non viste cibandosi delle deiezioni delle pulci adulte (sangue essiccato) e proseguono in 7-12 giorni il loro sviluppo a pupe. Il terzo stadio è quello della pupa: la larva a seguito di un calo nel suo ormone giovanile inizia la metamorfosi e crea un bozzolo per continuare lo sviluppo. In condizioni ambientali ottimali la pulce adulta si libera in 2-3 settimane. Per questo motivo occorre ripetere sempre il trattamento antiparassitario una seconda e una terza volta a distanza di 20/30 giorni.