Sebbene tutti siano consapevoli che gli animali provano dolore, il trattamento del dolore animale non viene preso in giusta considerazione, principalmente per una scarsa comprensione del meccanismo della sensazione dolorifica e della modulazione del dolore.
Il dolore umano viene percepito, riferito e, per quanto possibile, alleviato, mentre negli animali viene osservato, spesso valutato impropriamente e ignorato.
In medicina veterinaria le cose sono un po’ più complicate perché i nostri amici non parlano e non possono comunicarci chiaramente il loro malessere. La valutazione e la misurazione del dolore in questo settore è puramente soggettiva e dipende dalla sensibilità del proprietario nell’identificare cambiamenti comportamentali e nelle abitudini del proprio animale così come dalla capacità del veterinario di ‘captare i segnali del paziente e codificarli correttamente.
Recentemente è stata sviluppata una guida dal dipartimento di piccoli animali dell’Università di Ontario.
GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEL DOLORE
Assenza di dolore
L’animale cammina, corre, mangia, gioca normalmente, dorme e sogna. Il ritmo del cuore è normale e se appare aumentato è dovuto all’eccitazione. I gatti fanno le fusa.
1. Lieve dolore
L’animale si guarda, lecca o morde la zona dolente. Può presentare cifosi. E’ depresso, irrigidito con presenza a volte di tremori muscolari. Può essere interessato al cibo, ma con appetito capriccioso. I gatti possono continuare a fare le fusa e i cani a muovere la coda.
2. Dolore moderato
L’animale può essere depresso, riluttante a camminare, inappetente, con tremori. Le pupille sono dilatate, la testa tenuta bassa, le orecchie sono portate indietro, e c’è vocalizzazione. Possono diventare aggressivi (con rischio di morsi) se ci si avvicina alla zona dolente. Sia la frequenza respiratoria che cardiaca aumentano
3. Dolore forte
L’animale è estremamente depresso. Non si muove e manifesta vocalizzazione intensa. Si ha tachicardia ed ipertensione, accompagnate o no da tachipnea.